Da oltre 12 anni COIPE (Coordinamento delle ONG Italiane di Cooperazione Internazionale in Perù) costituisce il punto di riferimento della cooperazione privata italiana in Perù, rappresentando le 10 principali Organizzazioni Non Governative italiane riconosciute dalle istanze peruviane e dalla nostra Ambasciata, che svolgono attività di solidarietà e cooperazione nel paese. Attraverso il coordinamento e la sinergia delle organizzazioni che lo integrano, COIPE si pone come obbiettivo in primo luogo di favorire la più efficace realizzazione dei progetti di sviluppo ed emergenza promossi in beneficio della popolazione peruviana più vulnerabile.
Oltre ad offrire servizi di assistenza e supporto in favore dei propri associati, COIPE promuove un approfondimento e dibattito sia al proprio interno, come anche con interlocutori istituzionali esterni, rispetto a temi di rilevanza sociale ed economica che hanno una incidenza sulla situazione nazionale peruviana e che coinvolgono un ruolo o la partecipazione attiva della cooperazione internazionale, quali ad esempio la dinamica migratoria interna e internazionale; l´Informalità economica e dell´impiego; la sicurezza alimentare e la lotta alla povertà; i diritti dell´infanzia in situazione di vulnerabilità e le problematiche ambientali.
Le ONG che integrano il COIPE rappresentano una parte importante dell´identità e dei valori della società italiana. Tali elementi caratterizzano i nostri interventi e permettono, da un lato, di articolare una mediazione culturale e di empatia con i diversi settori e contesti della realtà economica e sociale peruviana nell´ambito dei quali si realizzano i progetti di cooperazione e, dall´altro, di aumentare l´efficacia degli interventi realizzati in favore dei settori sociali più vulnerabili del paese, che sono stati tra i più colpiti dall´attuale crisi provocata dalla pandemia di Covid19.
Le ONG di cooperazione italiane in Perù associate a COIPE: chi sono e cosa fanno
La cooperazione internazionale non governativa italiana è presente in maniera ininterrotta in Perù sin dalla fine degli anni ’70, ed è frutto dello spirito di solidarietà che caratterizza la società civile del nostro paese. Negli anni il numero di Organizzazioni è andato fluttuando ma è sempre stato rilevante, contando oggi con la presenza stabile delle seguenti 10 ONG associate a COIPE:
ASPEm Associazione Solidarietà con i Paesi Emergenti
AVSI Associazione Volontari per il Servizio Internazionale
CESVI Cooperazione e Sviluppo
COOPI Cooperazione Internazionale
Dokita Onlus
FOCSIV Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario
GVC Gruppo di Volontariato Civile
Progettomondo.mlal – Movimento Laici America Latina
Terra Nuova Centro per la Solidarietá e la Cooperazione tra i Popoli
Terre des Hommes -Italia Onlus
Le ONG appartenenti a COIPE svolgono attività e realizzano progetti in quasi tutto il territorio del Perù. Dipendendo dalla specializzazione e competenza di ciascuna organizzazione, i contenuti sviluppati dagli interventi riguardano un ventaglio articolato di tematiche, in particolare: la protezione della popolazione in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica; i diritti dell’infanzia e delle donne; lo sviluppo economico locale; competenze per il lavoro; promozione del diritto alla salute e istruzione; difesa dell´ambiente; diritti dei popoli indigeni; rafforzamento istituzionale.
Le principali fonti di finanziamento alle quali accedono le ONG appartenenti a COIPE per la realizzazione dei progetti che promuovono in Perù derivano sia da fondi propri, raccolti attraverso una vasta rete di solidarietà esistente in Italia, come anche da fonti di finanziamento istituzionale, derivanti principalmente dalla Cooperazione italiana allo Sviluppo, Unione Europea e Nazioni Unite.
Le ONG di cooperazione italiane in Perù: le ragioni di una presenza oggi
Il Perù è cresciuto molto in termini macro economici negli ultimi 25 anni. Purtroppo però, questa crescita non è stata omogenea e molti settori della società, in particolare nelle aree rurali della zona andina e amazzonica, ma anche nei settori urbano marginali delle principali città, non hanno beneficiato del miglioramento complessivo delle condizioni socio economiche del paese. In realtà, la crescita degli ultimi anni non ha risolto molti dei problemi strutturali e delle ataviche contraddizioni sociali ed economiche del Perù. Problemi e contraddizioni che sono state ulteriormente evidenziate dall´attuale situazione di emergenza provocata dalla pandemia di coronavirus.
La terribile situazione legata al sistema sanitario, che oggi è sotto gli occhi di tutti a causa proprio dell´emergenza, ha mostrato i limiti dei pochi investimenti destinati al settore che negli ultimi 25 anni in Perù sono stati i più bassi tra i paesi dell´America latina, con appena il 3% del PIL rispetto a una media di investimento del 6% degli altri paesi della regione. A causa anche di questa situazione, oltre ad aver evidenziato alcuni dei peggiori indicatori di mortalità durante la pandemia, sin da prima dell´emergenza il Perù evidenziava tassi altissimi di anemia infantile, che supera il 40% a livello nazionale e oltre il 70% nelle zone andine e amazzoniche, come anche di denutrizione dei bambini che in molte aree rurali supera ancora oggi il 30%.
Una condizione di precarietà simile la evidenzia anche il settore dell´istruzione, al quale è destinato meno del 4% del PIL nazionale, che negli ultimi anni ha collocato il Perù nei gradini più bassi delle classifiche dell´apprendimento scolastico. Sin da prima della pandemia, infatti, le valutazioni nazionali evidenziavano che meno del 20% degli alunni del sistema di istruzione pubblico raggiungeva livelli adeguati di comprensione nella lettura e meno del 15% parametri opportuni in matematica, con valori ancora più critici tra gli alunni delle zone rurali.
In una situazione così precaria, ovviamente un anno di didattica a distanza a causa dell’emergenza per coronavirus non potrà che aver ulteriormente peggiorato la situazione. Ancor piú critica la situazione nelle zone rurali e remote delle ande e dell’amazzonia, dove l’assenza o la precarietá dei servizi di comunicazione digitale, ha di fatto provocato la perdita dell’anno scolastico agli studenti.
A livello economico il panorama non è meno preoccupante. Con oltre il 70% delle realtà economiche e della forza lavoro in situazione di informalitá, media che raggiunge oltre il 95% nelle zone rurali, viene negato l´accesso all´assistenza sociale, alla salute e alle pensioni a milioni di persone che sono obbligate a vivere in una situazione di precarietà permanente, la gravità delle cui conseguenze ha messo in luce proprio l´attuale emergenza provocata dal coronavirus.
Questi sono solo alcuni dei molti esempi che evidenziano quanto ci sia ancora da fare in Perù per raggiungere un livello di equità che permetta uno sviluppo sostenibile integrale della societá. Le ONG che costituiscono COIPE si trovano in Perù per contribuire con impegno a costruire un modello di società più equo, che includa finalmente anche quella parte di popolazione che è stata sino ad ora esclusa dai benefici di una crescita socio economica diseguale. Questo sforzo può peró ottenere un risultato solo se conta con il contributo di piú attori articolati in un’ottica di cooperazione. Una dinamica cioè che possa contare con l’esperienza, le capacitá e lo sforzo di tutti i soggetti che assumono una responsabilitá di fronte alla collettivitá. Con l´impegno di coloro che credono nella giustizia e nell´equità convinti che, in questo modo, si possa costruire un paese migliore per tutti.
Last modified: Febbraio 13, 2021